“La corrente gelida dovette dargli una sensazione assai piacevole se subito egli cominciò sgambettare nell’acqua con la vivacità di un ragazzo. A un certo momento chiuse gli occhi e sorrise. (…) Dopodiché egli si apprestò a dissetarsi: si distese interamente sull’argine e con la parte superiore del corpo si sporse sul ruscello e si chinò sull’acqua fino a lambirla col viso. Bevve a lunghe sorsate, come un cavallo al termine di un’intera giornata di fatiche. Fu mentre si rialzava e si asciugava il viso che qualcuno lo chiamò. A pochi passi da lui, all’ombra di un’acacia, giaceva sull’erba un uomo di cui non si era accorto. «C’è la fontana» gli disse. «Per bere c’è la fontana all’entrata del paese.» «Ah, ora avete la fontana?» l’uomo rispose”.

Per Camus, Silone “è radicalmente legato alla sua terra, eppure è talmente europeo”: tutti i lavori più significativi di Ignazio Silone sono infatti legati all’Abruzzo, dove nacque a Pescina il 1 maggio del 1900.

Ambientato nell’Abruzzo degli anni 50, “Il segreto di Luca” fu edito per la prima volta nel 1956: è il secondo romanzo scritto dopo il suo ritorno in Italia ed offre i tratti della maturità dell’autore. Ispirato da un fatto di cronaca, che vide un amico del padre di Silone condannato all’ergastolo in base a soli indizi e false testimonianze, poi graziato, presenta al lettore una vicenda a tinte gialle col timbro della favola e della leggenda: Luca è l’ergastolano che torna dopo 40 anni al suo paese, dove finalmente si chiariranno i motivi della sua condanna, legata all’amore per Ortensia, una donna sposata.

Un amore descritto in modo delicato, dove, scevri dalla passione politica e morale dell’autore,  emergono in modo più autentico i sentimenti della gente d’Abruzzo: il protagonista mostra un’integrità morale naturale e un profondo idealismo che rappresentano una severa critica della società. ”Il Segreto di Luca”, che sarà tradotto in dieci lingue diventando un best seller europeo (per i tedeschi il vero capolavoro dell’autore), segna la completa riabilitazione della critica, che da qui considererà Silone uno dei più accreditati scrittori del suo tempo.

Nel 1969, da Il Segreto di Luca è stata tratta una fortunata serie televisiva in 4 puntate, trasmesse nello stesso anno dal secondo canale della RAI per la regia di Ottavio Spadaro, dove Luca è interpretato da Turi Ferro: la stampa italiana si interessò alla vicenda reale di Francesco Zauri, il protagonista della storia vera che aveva ispirato Silone.

La storia di Luca Sabatini si svolge a Cisterna dei Marsi, luogo di fantasia, ma sono accurate le descrizioni degli ambienti di Pescina, il borgo natale di Silone: ne descrive il ponte sul Giovenco, l’antico sentiero, percorso dai pescinesi per raggiungere la stazione ferroviaria e che giunge alla cosiddetta Croce dei Passionisti; il mulino di Ludovico è la Vecchia Filanda, oggi ridotta a rudere e dove probabilmente l’autore accompagnava la madre tessitrice; cita la centrale idroelettrica del 1906, progettata dallo zio di Silone, Camillo Tranquilli.

Per immergersi “fisicamente” nel romanzo, a Pescina si può percorrere il Sentiero Silone, inaugurato dal CAI locale il 22 agosto del 2014, anniversario della morte dell’autore: parte dal centro storico, attraversa il Giovenco e raggiunge la Croce dei Passionisti, da dove si gode di una splendida vista panoramica sul borgo.

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